Un compilatore è un programma che traduce il codice sorgente di un altro programma da un linguaggio di programmazione in un codice eseguibile.
Il codice sorgente è tipicamente in un linguaggio di programmazione di alto livello (per esempio Pascal, C, C ++, Java, Perl, C #, ecc.). Il codice eseguibile può essere una sequenza di istruzioni macchina che possono essere eseguite direttamente dalla CPU, oppure può essere una rappresentazione intermedia interpretata da una macchina virtuale (ad esempio codice byte Java).
In breve, un compilatore converte un programma da un formato leggibile dall'uomo in un formato leggibile dalla macchina.
Per quanto riguarda il funzionamento di un compilatore, è davvero complicato. Ci sono libri e corsi universitari sull'argomento. Cercherò di delineare brevemente le fasi principali del processo, ma questa sarà una panoramica molto superficiale.
- Lexing: suddividi il testo del programma in "token". I token sono le "parole" del linguaggio di programmazione, come identificatori (parole chiave, nomi di variabili, nomi di funzioni, ecc.) O operatori (=, *, & amp ;, ecc.).
- Analisi - converte la sequenza di token in un albero di analisi, che è una struttura dati che rappresenta vari costrutti di linguaggio: dichiarazioni di tipo, dichiarazioni di variabili, definizioni di funzioni, cicli, condizionali, espressioni, ecc.
- Ottimizzazione: valuta le espressioni costanti, ottimizza le variabili inutilizzate o il codice non raggiungibile, srotoli i loop se possibile, ecc.
- Traduci l'albero di analisi in istruzioni macchina (o codice byte JVM).
Ancora una volta, sottolineo che questa è una descrizione molto breve. I compilatori moderni sono molto intelligenti e, di conseguenza, molto complicati.