Non preoccuparti delle prestazioni in questo caso: questo tipo di micro-ottimizzazione non ha senso, è inutile e, in breve, è una perdita di tempo.
L'unico scenario in cui si introdurranno variabili temporanee per motivi di prestazioni è quando il risultato di un calcolo non banale viene utilizzato più volte e si desidera evitare di eseguire ripetutamente il calcolo. Ad esempio, nel seguente codice:
for ($i = 0; $i < strlen($label); ++$i) {
print $label[$i] . "; ";
}
... strlen($label)
viene eseguito ad ogni iterazione, che è una specie di spreco, orribile quindi se la tua stringa è molto lunga. In questa situazione, è utile calcolare in anticipo la lunghezza della stringa e memorizzarla in una variabile:
$len = strlen($label);
for ($i = 0; $i < $len; ++$i) {
print $label[$i] . "; ";
}
Tanto per le prestazioni.
In una situazione reale, tuttavia, la prima cosa che si desidera ottimizzare non è rappresentata dalle prestazioni, ma dalla manutenibilità, in questo caso sotto forma di leggibilità. A seconda della situazione, l'introduzione di variabili intermedie può migliorare notevolmente la leggibilità, e non è raro trovare, dopo aver diviso i calcoli complessi usando questa tecnica, che il codice in questione può essere semplificato molto, rendendolo più facile da leggere e più efficiente.